VERSO IL 14 DICEMBRE.
Il grande Movimento di protesta nato all’ interno delle Università e poi espansosi fino ad intercettare le varie realtà sociali oggi in lotta per la difesa dei propri diritti, ha le potenzialità per assumere un ruolo stabile di frattura nei confronti di una pacificazione sociale solo apparente e fuorviante.
Si tratta infatti di un Movimento che, partendo dalla fervida contestazione al ddl Gelmini, ha intrapreso un percorso di crescita politica in cui le lotte condotte abilmente fino ad oggi vengono inserite all’ interno di una analisi più matura e consapevole dei complessi meccanismi di interconnessione esistenti tra le vertenze sociali e politiche odierne; realtà conflittuali che possono tutte essere ricondotte all’ organicità del sistema economico e politico oggi dominante.
Il Parlamento della Repubblica è il luogo primo della nostra democrazia ma al suo interno evidentemente non vengono gestite e risolte le contraddizioni e le ingiustizie che la crisi del capitale sta provocando ad unico discapito di tutte quelle realtà sociali che sono sistematicamente subordinate.
Affinché questo Movimento consolidi la sua sostanza innovatrice,ribadiamo che sarà fondamentale unire tutte le soggettività politiche sulla base di un percorso di maturazione globale del fronte antagonista: se quest’ ultimo non si svilupperà sulla comune consapevolezza di una contraddizione ORGANICA di sistema, sulla necessità di opporsi ad una logica di profitto che prescinde da qualsiasi principio ideologico, sulla critica al meccanismo antidemocratico di gestione delle vertenze politiche oggi in atto ( si consideri il modello Marchionne), non si raggiungerà una coscienza politica condivisa che possa assicurare a queste mobilitazioni un futuro ed una evoluzione.
Le potenzialità ci sono e sono evidenti: le novità apportate negli ultimi periodi di lotta sono notevoli.
La protesta ha raggiunto una legittimità ed una credibilità non indifferenti che potranno costituire le basi stabili da cui partire per ampliare il dibattito, cercare il consenso e generalizzare le lotte.
Oggi siamo tutti UNITI CONTRO chi mette in discussione i nostri diritti, chi pretende di portare al tavolo della contrattazione ogni vertenza, chi agisce unicamente per difendere i poteri finanziari dominanti eludendo qualsiasi altra forma di progettualità coerente.
L’ assedio al Parlamento di oggi deve essere interpretato in quest’ ottica: rappresenta il dissenso generalizzato che delegittima chi ha fallito; è la rivendicazione all’ autodeterminazione da parte di chi ne è stato finora escluso; incarna un conflitto che può divenire sempre più radicale e sostanziale.
Se non ora, quando?
Tommaso Accinni
APPUNTAMENTO MARTEDì 14 DICEMBRE ORE 9:00 @ IGIENE PRE.OCCUPATA
IO NON MI FIDO!