Le straordinarie giornate di mobilitazione delle scorse settimane ci consegnano un dato importante: in tutta Italia migliaia di studenti e ricercatori sono scesi in piazza creando una reale opposizione non solo al Ddl Gelmini, ma a tutte le devastanti politiche economiche e sociali di questo governo. Le nostre mobilitazioni sono state anche e soprattutto una presa di parola da parte di un’intera generazione che ha espresso con forza la volontà di riprendersi il proprio futuro, di rivendicare finanziamenti per l’accesso alla cultura, per le scuole e l’università, nuove forme di welfare per chi le garanzie non ce le ha avute mai.
Occupazioni delle facoltà e delle scuole, dei binari, dei monumenti, blocchi stradali, assedi ai luoghi del potere sono le forme con le quali siamo riusciti in tutte le città a dar vita ad una pratica vera di sciopero generalizzato, a bloccare il paese, a irrompere sulla scena pubblica aprendo una nuova fase: non c’è pacificazione sociale possibile in un paese il cui governo, con violenza ed arroganza, vuole fare pagare la crisi a chi non l’ha creata.
Lo slittamento della votazione in Senato del Ddl Gelmini, determinato dalla forza dei conflitti, rappresenta già di per sé una prima vittoria del movimento.
Per questo la data del 14 dicembre, giorno in cui il Parlamento voterà la fiducia, assume un’importanza ancora più grande. Non solo perché le sorti del Ddl sono ormai legate indissolubilmente al destino di questo governo, ma anche perchè abbiamo dimostrato che l’unica alternativa a queste politiche di gestione della crisi non può darsi se non a partire dalle esperienze di lotta e di democrazia diretta che i movimenti sociali stanno costruendo.
All’attacco portato avanti nei confronti dei diritti dei lavoratori, al razzismo di stato che dilaga in questo paese, ad un governo che devasta l’ambiente e nega un presente ed un futuro degno a milioni di giovani, di studenti e di precari, non possiamo che rispondere costruendo uno spazio comune per le lotte sociali in continuità con la grande manifestazione del 16 ottobre. Le lotte e le mobilitazioni di queste settimane ci dimostrano che il 14 non saranno né gli intrighi di palazzo né le contraddizioni di questa maggioranza a sfiduciare il governo.
Quel giorno in piazza saranno gli studenti delle università e delle scuole di tutta Italia, i movimenti sociali e lgbtq, i sindacati, i migranti e i comitati territoriali contro la devastazione ambientale a mandare a casa il governo.
Da Terzigno a L’Aquila, dagli operai di Pomigliano ai migranti di Brescia, passando per chi lotta contro la privatizzazione dei beni comuni e la difesa del territorio, diremo tutti assieme “Noi non ci fidiamo”!
Una sfida che riguarda tutti e che di non si ferma di certo a quella giornata, ma ci parla della scommessa di un futuro degno da riprenderci e da inventare tutti insieme.
Per questo martedì 14 invitiamo le studentesse e gli studenti di tutti gli atenei e delle scuole alle ore 10 a piazzale Aldo Moro per assediare i palazzi del potere, per ribadire che non avranno mai la nostra fiducia, per riconquistare i nostri diritti, per riprenderci il futuro!
Sapienza in Mobilitazione