Oggi 12 ottobre si è tenuta nell’aula A di Igiene la seconda assemblea di Medicina, che ha registrato un importante e positivo ampliamento della partecipazione sia da parte degli studenti e delle studentesse (all’incirca 150) che da parte dei ricercatori e dei docenti . Quello che è emerso, in parte come prosecuzione logica dell’analisi fatta nel corso della prima assemblea, è la necessità di concentrarsi in maniera concreta e intelligente sulle risposte, sulle soluzioni ai problemi e agli scenari che ci troviamo a fronteggiare.
Questo progetto di Riforma (il ddl Gelmini) non solo si inserisce, ma supera ampiamente le politiche di semplici tagli e disinvestimenti nell’istruzione pubblica, per andare verso un ‘idea di sapere e di ricerca vincolati (e dunque non più liberi e critici) a una logica di profitto. Saperi-merce che vincolano qualunque persona a non avere una prospettiva possibile, alla precarietà, all’incapacità di sviluppare pensiero critico, o peggio alla banale ignoranza. E’ in gioco un attacco duro al mondo del sapere, soprattutto scientifico, in quanto direttamente coinvolto nei processi di produzione e nell’avanzamento tecnologico-industriale( si pensi ai brevetti). Un attacco continuato, che supera i “semplici” disegni della Gelmini, ma investe la concezione stessa della conoscenza e ha origini attempate nella storia di questo paese. Per questo, crediamo sia essenziale non fermarci solamente alla mobilitazione in piazza, ma avviare un vero e proprio processo che porti l’intera Università a fermarsi e ad avviare una discussione permanente, fatta dal tessuto che la vive ogni giorno, che cominci non solo a pensare, ma anche a praticare un nuovo modo di produrre conoscenza e di trasmetterla, libero e indipendente.
Alcuni ricercatori e docenti intervenuti anche oggi in Assemblea ribadivano il senso di fare lezioni, corsi, seminari trasversali e partecipati dagli studenti( anche in modo interattivo e aperto a discussioni) proprio in concomitanza con le lezioni che, a Medicina, non si sono fermate. Questi ricercatori su cui si fondano molti corsi della nostra Facoltà e non solo hanno dato l’indisponibilità alla docenza,si sono cioè dichiarati indisponibili a insegnare in un contesto di svilimento dell’insegnamento stesso, preferendo garantire l’istruzione agli studenti invadendo le strade e portando alla luce del sole la catastrofe che si sta svolgendo tra Frati e il Governo.
Crediamo comunque fondamentale costruire dei forti momenti di mobilitazione attorno a una data simbolica come quella dell’14 ottobre, lavorando non solo per allargare la partecipazione, ma soprattutto per costruire un’efficace resistenza e opposizione sociale a un ddl-catastrofe che compie definitivamente la privatizzazione dell’Università e la sua dismissione. Perciò crediamo sia importante discutere, durante l’assemblea di ateneo, se esiste la possibilità di muoversi in corteo per raggiungere il parlamento.
Assemblea delle Studentesse e degli Studenti di Medici