medicina in mobilitazione
Blog dell'Assemblea di Medicina della Sapienza, Roma
REPORT ASSEMBLEA di MEDICINA di Giovedì 7 Ottobre
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Oggi GIOVEDì 7 OTTOBRE si è tenuta l’assemblea degli studenti e delle studentesse di Medicina. La partecipazione , per quanto sicuramente migliorabile , è stata buona . Diciamo che il fatto stesso che circa 60-70 persone si siano riunite con il desiderio di discutere insieme rappresenta un buon inizio in una Facoltà come Medicina da sempre connotata come Facoltà piatta e silenziosa , e in cui è oggettivamente difficile incontrarsi e progettare qualcosa, mancando una sede unica e fissa. Detto ciò e sapendo che questo è solo il punto di partenza verso una partecipazione più ampia e ancor più costruttiva, riassumiamo brevemente quanto discusso in Assemblea.

Si è cominciato con una breve introduzione su quanto è successo in questi ultimi due anni , dall’approvazione del decreto di finanziaria n.°133 che prevedeva tagli generalizzati a tutti i comparti dell’istruzione pubblica (Scuola , Università e Ricerca) all’approvazione del dl 180 fino alla discussione ormai imminente (la si prevede per il 14 ottobre a meno di cambiamenti repentini dell’agenda parlamentare) del ddl Gelmini che si propone come riforma strutturale del sistema Universitario. A questo punto è stato lanciato il tema della discussione: non tanto il pronunciarsi contro la riforma ,analizzandola punto per punto e magari dire un semplice no a come è stata pensata, quanto piuttosto ci interessava discutere in modo concreto di come immaginiamo noi studenti, accanto ai ricercatori e ai docenti, l’Università possibile. Cioè capire insieme qual è l’Università e la Ricerca che immaginiamo, cosa significa per noi formazione e sapere ,e come questi si possono trasmettere e creare! Quali sono gli strumenti possibili oltre i cortei e le mobilitazioni che avevano caratterizzato il movimento studentesco del 2008. La “provocazione” è stata raccolta e dopo l’intervento del Professor Biffoni (medico chirurgo e ricercatore) che ha spiegato ancora meglio cosa significa il passaggio dei poteri, previsto nella Riforma da Senato Accademico a Consiglio di Amministrazione (aperto ai privati), cosa significhi il blocco del turn-over dei ricercatori e il”tenure track” all’italiana (per ulteriori specificazioni o per chi fosse mancato all’assemblea vada su medicinainmobilitazione.noblogs.org e legga l’articolo “NOVUS INTRA RIGIDA MOENIA”) si è aperto il dibattito.

Primo intervento : si è caratterizzato per il contenuto propositivo. Jin ha infatti sottolineato che i cortei ,pur numerosi, del 2008 non erano stati in fondo così efficaci da ottenere il ritiro dei tagli previsti o del blocco delle assunzioni di nuovi ricercatori. Insomma, ci si mobilita , si dice NO alla Gelmini, NO a Tremonti o a Berlusconi, e poi ? Tutto rischia di ridursi ad un fuoco di paglia se non si costruisce qualcosa di concreto negli spazi universitari. Qualcosa che possa essere la discussione su come immagina e vorrebbe l’Università chi la vive davvero; oppure l’organizzazione e la partecipazione a corsi e seminari autogestiti grazie alla collaborazione di docenti e ricercatori. Per interrogarsi insieme su quale sia concretamente il nostro modello di Università , Jin proponeva di incontrarsi con una frequenza settimanale e di avviare una raccolta firme quanto più possibile numerosa per sostenere la richiesta di uno spazio in cui incontrarsi e tenere tutte le iniziative possibili (dalle lezioni ai seminari  ai laboratori ecc.) Partire dal piccolo (problemi nell’organizzazione dei tirocini , delle attività professionalizzanti non garantite a tutti ecc.) per arrivare alle problematiche più ampie che si aprono al mondo e al concetto di Ricerca e Formazione.

Marcello: ha sostanzialmente appoggiato l’idea di praticare progetti concreti e ha al contempo posto l’accento sulla necessità di avere più fondi visto che soldi per altri investimenti si trovano,ma non si riescono a reperire guarda caso, sempre per l’Istruzione pubblica .Sottolinea infine la profonda diversità del nostro sistema( specie per quel che riguarda la formazione professionalizzante svolta in ospedale) e quello europeo in cui gli studenti vengono pagati già dal 4°anno perchè svolgono compiti all’interno dell’ospedale (dai prelievi alle guardie mediche) . Appoggia i corsi di sutura autogestiti organizzati due anni fa.

Teo: ha sollevato giustamente alcuni punti critici sia sul versante fondi finanziari che rappresentano una parte rilevante del problema: a chi chiederli? e come? con l’appoggio del rettorato? sia sul versante riforma proponendo di provare a creare un’alternativa efficace consultando giuristi ed esperti in materia al fine di creare una nostra proposta da sottoporre all’attenzione delle autorità in materia ( Ministero? Governo? ). Servono pratiche efficaci altrimenti siamo buoni tutti a dire che le cose vanno male , ma non otteniamo nulla di concreto!

Serena: aggiungo una piccola battuta a tale proposito : ora,  al di là della verosimiglianza attuale(cioè in tempi brevi)  di questa ipotesi è utile sottolineare l’esigenza di concretezza e competenza(anche giuridica certo!)  per poter affrontare un attacco al sapere e alla cultura libera (specie quella scientifica) come quello che si sta consumando in questi anni e che si concretizza a pieno in questa riforma. Credo che anche Teo abbia convenuto che muoversi per piccoli passi (partendo ad esempio da una lezione in piazza o nel Policlinico tenuta da ricercatori che si dichiarano indisponibili alla docenza in Università non solo perchè mal pagata , ma perchè sottrae tempo alla loro attività di Ricerca e viene del resto svilita nel suo stesso significato!).Decidendo di continuare comunque a fare Formazione ,studenti e ricercatori insieme già cominciano a dare una risposta e si preparano ad articolare e a rendere sempre più efficace la loro proposta.

Daniele: ha proposto l’idea di laboratori e lezioni da avviare con i ricercatori che hanno rinunciato alla docenza (ad oggi la stragrande maggioranza dei corsi unversitari si tiene grazie al lavoro di questi ricercatori che non sarebbero tenuti a insegnare quanto piuttosto a ricercare!). Necessità di lezioni interattive e partecipate, di ricerca libera come risposta all’ asservimento di questa alle logiche di mercato( i brevetti  e le aziende) , asservimento voluto da questo ddl.Università comeluogo dei contenuti e della sperimentazione attiva. A questo esortano anche i professori oggi presenti (Prof Biffoni,Prof Capoano e Prof .Realacci che ci invitano a mantenere questo contatto con loro e a portare avanti attività concrete)

Francesco: lo spazio utilizzato dagli studenti  e le studentesse di Medicina può diventare il luogo anche per interrogarsi su come sia possibile finanziare l’università e i progetti di ricerca portando avanti una lotta concettuale e pratica all’evasione fiscale. Necessità di sensibilizzare sul tema, di informarsi e informare magari con striscioni o incontri sul tema, come punto di partenza per capire che i soldi ipoteticamente ci sarebbero e sarebbero anche tanti!

Interviene il Prof.Realacci per spiegare che questi tavoli ci sono ma i rappresentanti attuali soprattutto della componente studentesca non si propongono come obiettivo quanto invece stiamo discutendo noi oggi (ricordiamo a tale proposito che il movimento studentesco di 2 anni fa decise di rinunciare alla rappresentanza , non riconoscendo quegli organi decisionali in cui i rappresentanti venivano eletti,come dei veri spazi di partecipazione diretta e trasversale(non gerarchica)  in cui progettare davvero una nuova idea di Università: vedi giochi di potere e giro di soldi durante la campagna elettorale per le liste studentesche! e non solo)

Giulia: apprezza l’autogestione non tanto come fine quanto piuttosto come strumento per creare dal basso cose che non ci sono, per difendere diritti che vengono negati per fare formazione quando magari nei canali convenzionali questa smette di essere fatta.Il corteo diventa l’ultimo passo dopo questa lunga preparazione fatta di concretezza e di contenuti che possano coinvolgere tanti studenti desiderosi di accrescere il loro sapere critico. Allo stesso tempo il corteo partecipato e cosciente non è un fine assoluto, ma sempre un mezzo, un ponte per poter progettare e vivere “un’altra idea di Università”) .

Camilla: importante ampliare la partecipazione e magari fare lezioni concrete (cita la sua esperienza di un corso di PrimoSoccorso,BLS tenutosi a Ponza)  anche su aspetti pratici della professione medica, che siano visibili, di modo tale che destino interesse e suscitano l’attenzione di chi transita per quello spazio. Sottolinea che le lezioni da lei seguite in quel seminario a Ponza erano tenute da studenti più grandi ormai al termine del loro percorso di studi, che riuscivano a trasmettere e a condividere in maniera non autoritaria( ma con il puro piacere di condividere e scambiarsi conoscenze) le loro competenze. Abituare la nostra generazione alla pazienza e all’impegno costante per ottenere  buoni risultati, piccole o grandi vittorie. Serve più coscienza di quanto accade intorno a noi e della possibilità da parte nostra di incidere con le nostre azioni e le nostre scelte su tutto ciò.

Marta: è necessario non perderci e ampliare la partecipazione! VOLANTINAGGIO PER SENSIBILIZZARE E LANCIARE LE PROPOSTE CONCRETE. ARMANDOsuggerisce anche di fare striscioni o comunque cartelloni più visibili da attaccare nelle aule! L’informazione e la comunicazione sono importanti!

Proposte pratiche e appuntamenti: domani 8 ottobre ci sarà un grosso corteo del mondo della formazione in sciopero e protesta a difesa dell’Università pubblica e libera. I numeri esigui ci impediscono la partecipazione come spezzone di Medicina a quel corteo ( ferma rimanendo la piena libertà di ognuno di partecipare alla mobilitazione), perciò era stata proposta una giornata alternativa fatta di lezioni all’aperto al Policlinico. Non è stato possibile organizzare entro domani questo progetto anche perchè i professori ricercatori parteciperanno a questo corteo e allora l’Assemblea ha deliberato di concentrarsi sull’ampliamento della partecipazione decidendo di volantinare in tutte le classi, spiegando che ci siamo incontrati oggi(giovedì 7) e che vogliamo incontrarci ancora (prossima assemblea martedì 12 ore 13,30) per discutere e praticare un’altra idea di Università. A tal proposito lappuntamento è per domani al Fungo del Policlinico alle ore 9!!Questo sarà un primo passo verso la costruzione delle lezioni in piazza per la prossima settimana!

Teo sottolineava la necessità di fare anche azioni più visibili per farsi sentire al di là del volantinaggio che comunque va spiegato e contestualizzato sennò è inutile! vestirsi col camice e magari fermare la gente per il policlinico e spiegare cosa sta succedendo!fare in modo che scatti nelle persone la curiosità per il volantino!!o comunque per quello che si dice e si fa.

Dunque le proposte più unanimemente accettate nell’immediato sembrano essere quelle di un appuntamento fisso per non perdersi e continuare a fare assemblea , discutere informarci  e proporre iniziative concrete (l’assemblea deve essere il luogo in cui senza paura tutte le proposte vengano fuori e si discutano!c’è assoluto bisogno di creatività, concretezza e partecipazione); quello delle lezioni all’aperto che partiranno la prossima settimana e vedremo di organizzarle su temi che possano interessare tutti gli anni dai primi agli ultimi!; la partecipazione al presidio di fronte al Ministero in occasione dell’approvazione del ddl previsto per il 14; la raccolta firme per uno spazio e soprattutto il coinvolgimento della Facoltà!!!

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