21/04/2010 guarda il video: http://www.crisidimenticate.it/
Roma – Medici Senza Frontiere pubblica oggi il
nuovo rapporto annuale “Le crisi umanitarie dimenticate dai media nel
2009” che per la prima volta ha la forma di un libro (Marsilio Editori).
La pubblicazione include il sesto rapporto con la “Top Ten”
sulle crisi umanitarie più gravi e ignorate dai media nel 2009,
l’analisi realizzata dall’Osservatorio di Pavia sullo spazio dedicato
alle crisi dai TG e alcuni contributi di giornalisti e rappresentanti
del mondo accademico/scientifico. MSF lancia anche la campagna di
sensibilizzazione sulle “Crisi dimenticate” con l’obiettivo di dare
vita, per la prima volta, ad alcune mobilitazioni per coinvolgere
l’opinione pubblica. La campagna viene veicolata dal nuovo sito
www.crisidimenticate.it dove sono disponibili i materiali per dare vita
alle azioni di mobilitazione. La campagna è stata realizzata in
collaborazione con l’Istituto Europeo di Design di Milano.
MSF stila annualmente la “Top Ten”, identificando le crisi umanitarie
più gravi, alcune delle quali del tutto ignorate dai media. La “Top
Ten” del 2009 comprende: le malattie tropicali dimenticate; la guerra
nella Repubblica Democratica del Congo (RDC); il conflitto nello Sri
Lanka e in Yemen; gli scarsi finanziamenti per la lotta all’AIDS;
le condizioni drammatiche per le popolazioni del Sudan; i fondi
inadeguati per la malnutrizione; i civili intrappolati nella morsa della
violenza in Pakistan, come in Somalia e Afghanistan, dove l’accesso
alle cure per i civili è estremamente difficoltoso.
Come tutti gli anni, l’Osservatorio di Pavia ha realizzato un’analisi
quantitativa e qualitativa dello spazio dedicato dai telegiornali (Rai e
Mediaset) alle dieci crisi individuate da MSF e, più in generale, ai
contesti di crisi in tutto il mondo. L’analisi evidenzia un dato stabile
rispetto agli anni precedenti: le notizie sulle crisi umanitarie nel
2009 sono state il 6% del totale (5.216 su 82.788), un dato identico a
quello del 2008 (6%), ma sempre in linea con il calo di attenzione
prestato alle aree di crisi in questi anni (il 10% nel 2006 e l’8% nel
2007). Il livello di attenzione nei TG, con meno di un decimo di notizie
dedicate alle crisi, non dà segni di miglioramento nemmeno nel 2009.
Le cosiddette “malattie tropicali dimenticate”
(leishmaniosi viscerale/kala-azar, malattia del sonno, Chagas e ulcera
di Buruli) si trovano in un totale cono d’ombra informativo. Le notizie
ad esse dedicate sono state pari a zero, mentre di influenza suina, in
soli 9 mesi, si è parlato in ben 1.337 notizie; 122 sono stati i servizi
sui saldi e 246 quelli su tre mesi di caldo nel 2009. Eppure più di 400
milioni di persone al mondo sono a rischio a causa delle malattie
tropicali. La ricerca e sviluppo di nuovi medicinali e presidi
diagnostici sono privi di fondi sufficienti e ciò ha gravi conseguenze
sui pazienti.
Alla Repubblica Democratica del Congo (RDC) sono
state dedicate nel 2009 solo 7 notizie. In Congo, una delle crisi da
anni presente nella “Top Ten”, è in corso un lungo conflitto che
colpisce in particolare l’Est del paese. La tendenza dei TG è quella di
interessarsi poco o nulla ai processi complessi delle crisi,
privilegiando invece fatti straordinari e limitati nel tempo. E’ il caso
dello Sri Lanka (53 notizie) con picchi di attenzione a maggio 2009,
per poi sparire dal teleschermo nel secondo semestre. La crisi della
Somalia (293) per i TG si consuma per lo più in mare, soprattutto per
gli attacchi dei pirati a imbarcazioni italiane. Ma nel 2009 i somali
hanno continuato a essere vittima della violenza indiscriminata: milioni
di persone hanno bisogno urgente di cure sanitarie.
In Pakistan e il Sudan è stato ostacolato l’accesso alle popolazioni
intrappolate dalla guerra. Delle 225 notizie sul Pakistan, la maggior
parte riguarda la cronaca di attentati e il resoconto delle violenze.
Nella provincia del Balochistan, il lungo conflitto che infiamma la zona
continua a rimanere nell’ombra dei riflettori dei media, la popolazione
è vittima di una totale mancanza di cure mediche. Il Pakistan presenta
uno dei tassi più alti di mortalità materno-infantile della zona. Il
Sudan (con 112 notizie) e la situazione in Darfur è una crisi visibile a
singhiozzo, concentrata sull’ordine di arresto della Corte Penale
Internazionale per il presidente Bashir e sul rapimento di operatori
umanitari di MSF. Proprio la riconducibilità a italiani o occidentali
rende appetibile una notizia. Lo Yemen (54 notizie) appare invece nei
telegiornali solo in caso di rapimento di occidentali o come possibile
base terroristica.
La crisi più visibile della Top Ten è l’Afghanistan,
il contesto di guerra più rappresentato in assoluto nei TG (1.632
notizie), con due focus principali: uno italiano (la missione militare) e
l’altro statunitense. In Afghanistan la violenza colpisce il sistema
sanitario già precario: solo pochi ospedali e centri di salute nei
capoluoghi di provincia funzionano, ma a servizio ridotto.
Si parla di AIDS e di malnutrizione solo in caso di vertici
internazionali o di visite del Pontefice in Africa. Tuttavia ogni anno
da 3,5 a 5 milioni circa di bambini muoiono per cause legate alla
malnutrizione, un decesso ogni sei secondi. E 178 milioni di bambini, di
cui 20 milioni in forma grave, soffrono di questa malattia. I fondi
stanziati per la ricerca, lo sviluppo, le terapie sono del tutto
inadeguati, sia per quanto riguarda la malnutrizione che per l’AIDS e
ciò ha gravi conseguenze per i pazienti. Sei milioni di persone malate
di HIV/AIDS hanno bisogno di terapie antiretrovirali (ARV) nei paesi in
via di sviluppo.
“Un’informazione esaustiva è il primo passo per MSF che da sempre
crede nella testimonianza. Per questa ragione quest’anno compiamo un
ulteriore passo” – spiega Kostas Moschochoritis, direttore generale di
MSF – “cercando di coinvolgere ancor di più l’opinione pubblica in tutta
Italia per far uscire così dall’oblio le crisi umanitarie e le persone
che ne sono vittime in tutto il mondo. Con la campagna “Crisi
dimenticate” e con la pubblicazione del libro ‘Le crisi
umanitarie dimenticate dai media 2009’ vogliamo stimolare i media e i
cittadini italiani a porre attenzione sulla vita e le sofferenze delle
popolazioni vittime di guerre, malattie e catastrofi naturali. Ai mezzi
di informazione chiediamo di parlare delle crisi umanitarie in modo
costante. All’opinione pubblica chiediamo di mobilitarsi per fare
pressione perché questo avvenga davvero”.
La campagna prevede due azioni. La prima, "Adotta una crisi
dimenticata", è diretta ai media, alle Università e alle Scuole
di giornalismo e gode del patrocinio della Federazione Nazionale Stampa
Italiana (FNSI); l’obiettivo è di dare spazio a momenti di confronto e
approfondimenti sulle crisi umanitarie. La seconda, “Accendi un
riflettore sulle crisi dimenticate”, è rivolta all’opinione pubblica per
attirare l’attenzione nei modi più diversi, in modo virtuale attraverso
il sito crisidimenticate.it e Facebook, e attraverso iniziative
concrete come i FlashMob o altre proposte.
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