CONTRO I FASCISTI VECCHI E NUOVI
IN PIAZZA LE NUOVE RESISTENZE
Anche quest’anno gli antifascisti e le antifasciste
di Roma scenderanno in piazza in occasione del
25 aprile, anniversario
della Liberazione. Non si tratta di una semplice ricorrenza né di una
vuota celebrazione retorica.
La deriva autoritaria che sempre più pesantemente investe questo paese
fa di questa giornata un appuntamento di lotta in cui condividere le
mille forme che assume la nuova Resistenza.
In questo periodo storico di grave crisi economica e
sociale segnata dalla precarizzazione generalizzata della vita di tutti e
tutte, i poteri forti
agitano in maniera spregiudicata e pericolosa i temi dell’emergenza e
dello
stato di eccezione come forma generale di governance delle
contraddizioni
sociali, restringendo gli spazi di libertà e di espressione, conculcando
diritti, reprimendo e criminalizzando. Si va dal pacchetto sicurezza
che
reintroduce le leggi razziali, alla gestione militare del terremoto
abruzzese, dall’abolizione progressiva dei diritti del mondo del lavoro
al
tentativo di imporre con la forza lo scempio del territorio, dal
protocollo
anti-cortei alla cancellazione della funzione critica della formazione,
ecc. Siamo in presenza di una grave torsione autoritaria che rischia di
scivolare verso forme di fascismo conclamato dato che la tendenza sembra
quella di rendere permanente lo stato d’eccezione in nome della
sicurezza,
dato che imperversano il populismo mediatico, il razzismo istituzionale,
il
richiamo ai concetti di dio-patria-famiglia, dato che mafiosi e piduisti
dettano l’agenda del governo.
Ma gli uomini del potere non solo i soli a giocare la
partita. Dal basso
nascono e si sviluppano le nuove resistenze. I movimenti territoriali ci
consegnano straordinarie pagine di mobilitazione contro le speculazioni e
le grandi opere, mentre stanno scaldando i motori per opporsi alla
follia
del nucleare e per vincere la battaglia sull’acqua pubblica. Gli
studenti
continuano a rivendicare un sapere critico estraneo alle logiche di
mercato. Dal mondo del lavorio colpito dalla crisi sale l’insofferenza
verso il modello di sviluppo neoliberista. Contro la xenofobia e il
razzismo comincia a delinearsi il nuovo protagonismo della popolazione
migrante, a Rosarno come nel lager di Ponte Galeria. Così come si
rafforza
la mobilitazione degli antifascisti e delle antifasciste per togliere
spazio alle squadracce fasciste della cosiddetta destra radicale, quei
burattini del potere che fomentano la guerra tra poveri, quelle
formazioni
razziste e omofobe ormai parte integrante della compagine governativa
da
cui ricevono finanziamenti e riconoscimento politico. Abbiamo ormai
preso
piena coscienza che questi individui agiscono a nome e per conto di chi
detiene il potere, sia a livello centrale che locale: contrastarli è un
compito non secondario per l’opposizione sociale e politica alle scelte
liberticide, guerrafondaie e antipopolari di chi pretende di governarci.
Sono le lotte sociali il migliore argine alla fascistizzazione della
società, sono queste le nuove resistenze che daranno corpo e sostanza a
questo 25 aprile di lotta e alle mobilitazioni che seguiranno per
affermare
percorsi di liberazione dai vecchi e dai nuovi fascisti. Come nel caso
dell’annunciata manifestazione per il prossimo 7 maggio dei balilla di
Casa
Pound, su cui dovrà concentrarsi l’attenzione e la determinazione di
tutti
e tutte noi.
Roma rifiuta l’autoritarismo e il fascismo.
La Roma antifascista si ritroverà a Porta San Paolo la mattina del 25
aprile dalle ore 10 per sfilare in corteo verso Piazza Vittorio.
25 APRILE 2010 ORE 10 CORTEO DA PORTA SAN PAOLO A PIAZZA VITTORIO
ANTIFASCISTI E ANTIFASCISTE DI ROMA