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Liberi i tre di Emergency
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Liberi i tre di Emergency. Kabul: "Non colpevoli"

Napolitano: governo ha lavorato con accortezza Gino Strada: mi sembra una bella conclusione

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ROMA – I tre italiani di Emergency sono stati rilasciati perché "non
colpevoli". Lo dice un comunicato del Nds, i servizi di intelligence
afghani. "Siamo molto contenti di essere fuori, soprattutto contenti di
questo perché sia io che i miei compagni abbiamo passato momenti
terribili", ha detto Marco Garatti, uno dei tre operatori di Emergency
liberati in Afghanistan, parlando nella residenza dell’ambasciatore
italiano a Kabul. "Siamo soprattutto contenti di essere fuori con il
nostro nome completamente pulito. La nostra reputazione e quella di
Emergency sono intatte", ha aggiunto.

"Mi sembra una bella conclusione". Ha esordito così Gino Strada
durante una conferenza stampa a Milano. "Qualcuno ha cercato di
screditare Emergency e il tentativo è fallito", ha aggiunto. Gino
Strada ha telefonato al ministro degli Esteri, Franco Frattini, al
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e all’inviato speciale
dell’Onu per ringraziarli di quanto hanno fatto per la liberazione di
Marco Garatti, Matteo Pagani e Matteo Dell’Aira.

Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha espresso il suo "vivo
compiacimento per la positiva conclusione" della vicenda che aveva
condotto sabato scorso al fermo dei tre medici italiani a Lashkar-gah,
nella provincia di Helmand. Lo si apprende alla Farnesina.

"Abbiamo ottenuto quello che era il nostro obiettivo prioritario, e
cioé la libertà per i nostri connazionali senza mettere in discussione
la nostra posizione di ferma solidarietà con le istituzioni afghane e
la coalizione internazionale".

Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, commentando la
liberazione dei tre operatori di Emergency. Il rilascio dei tre
cooperanti di Emergency a Kabul "é il risultato dell’intensa azione
condotta dalla diplomazia italiana che ha agito con straordinaria
professionalità e discrezione, nel rispetto delle istituzioni afghane
che l’Italia e la comunità internazionale stanno aiutando a crescere".

"Vorrei condividere le nostre felicitazioni, in particolare con i
familiari dei tre italiani con cui mi sono anche personalmente tenuto
in contatto in questi giorni, che ho tenuto subito ad informare degli
sviluppi positivi odierni e di cui ho sinceramente apprezzato il
comportamento responsabile tenuto in questi giorni difficili per
tutti". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini,
commentando il rilascio dei tre cooperanti di Emergency che erano stati
arrestati sabato scorso in Afghanistan. "Ringrazio tutti coloro che
hanno contribuito alla soluzione positiva del caso", ha aggiunto il
titolare della Farnesina.

NAPOLITANO, LIBERAZIONE E’ MOTIVO DI SOLLIEVO – "La
liberazione dei tre operatori di Emergency in Afghanistan è motivo di
sollievo per noi tutti e, in primo luogo naturalmente, per i
famigliari. L’intesa raggiunta tra le autorità afghane e il governo
italiano garantisce il rispetto dei diritti fondamentali delle persone
bruscamente arrestate e pesantemente quanto genericamente accusate, e,
nello stesso tempo, la piena corretta disponibilità, nel rispetto delle
istituzioni afghane, all’approfondimento delle indagini, sulla base di
ogni eventuale ulteriore elemento, da parte della magistratura
italiana". E’ quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano. "Il governo, e per esso il ministero degli Esteri, ha
operato con accortezza e fermezza, aderendo alle preoccupazioni
espresse da una vasta opinione pubblica", si conclude la dichiarazione
del Capo dello Stato.

LE ULTIME 48 ORE NON IN PRIGIONE – I tre operatori di
Emergency, secondo quanto si è appreso, hanno trascorso le ultime 48
ore non in prigione, ma in una guest house, dove hanno potuto cambiarsi
e muoversi con una certa libertà. Le autorità giudiziarie afgane hanno
ritenuto che le prove a carico dei tre italiani non sono sufficienti a
giustificarne la detenzione, anche se l’inchiesta sull’episodio
continua per fare luce sulla presenza delle armi e delle munizioni
nell’ospedale di Laskhar Gah. La vicenda dei tre italiani, viene
sottolineato dalle fonti, é stata affrontata dalle autorità locali con
una attenzione e una rapidità inedite per gli standard afgani, per un
fatto del genere. Dunque, una soluzione positiva cui si è potuti
giungere – viene ancora rilevato -, grazie all’importante lavoro della
Diplomazia italiana e del’Aise in Afghanistan e grazie a quello che
viene definito il"ruolo determinante" svolto da Saleh, il capo della
Nds, i servizi segreti afgani.

CECILIA STRADA, LIBERI GRAZIE A IMPEGNO DI TUTTI – "Siamo
molto, molto felici che i nostri tre operatori siano stati finalmente
liberati e che abbiano potuto contattare le loro famiglie dopo otto
giorni di angoscia": è il commento ‘a caldo’ di Cecilia Strada,
presidente di Emergency e figlia di Gino Strada, pochi minuti dopo
l’annuncio della liberazione a Kabul di Marco Garatti, Matteo Pagani e
Matteo Dell’Aira. "Non avevamo dubbi sul fatto che tutto si sarebbe
risolto bene – ha detto Cecilia Strada – perché abbiamo sempre saputo
che sono innocenti, così come lo sapevano le centinaia di migliaia di
cittadini italiani che ci hanno sostenuto in questi giorni". I tre
operatori, ha detto, stanno bene e sono felici di essere liberi. In
questo momento si trovano nell’Ambasciata italiana a Kabul. Una
liberazione, quella dei tre operatori arrestati nove giorni fa, che
secondo Emergency è stata possibile "grazie al lavoro di tutti coloro
che si sono adoperati in questi giorni".

RILASCIATI ANCHE 5 AFGHANI, UNO TRATTENUTO
Anche cinque dei sei cooperanti afghani di Emergency, arrestati insieme
ai tre italiani con l’accusa di aver pianificato un attentato contro il
governatore della provincia di Helmand, sono stati rilasciati oggi a
Kabul. Il sesto, sospettato di aver nascosto le armi nell’ospedale di
Lashkar-gah, resta "in custodia". Lo rende noto l’agenzia afghana
Pajhwok citando un comunicato dell’Nds, i servizi di intelligence
afghani. "Il piano è stato elaborato dai nemici della pace e della
stabilità dall’esterno dei confini dell’Afhganistan, che hanno fatto
pressioni su uno degli impiegati afghani di Emergency", aggiunge il
comunicato.

 Fonte: Ansa.it

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18/04/10 – Liberi i tre operatori di Emergency

Domenica
18 aprile. Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli
Bonaiuti, fino a oggi detenuti in una struttura dei servizi di
sicurezza afgani, sono stati liberati, non essendo stato possibile
formulare alcuna accusa nei loro confronti.

Finalmente, dopo una
settimana d’angoscia, e senza aver potuto beneficiare delle garanzie
previste dalla costituzione e dalla legge afgane vigenti, potranno
contattare le loro famiglie e i loro colleghi.

Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato insieme a Emergency per il rilascio, in Italia, in Afganistan e nel mondo.

Gli
avvocati di Emergency continuano a seguire la situazione dei
collaboratori afgani ancora trattenuti dai servizi di sicurezza, dei
quali non abbiamo notizie né in merito alle loro condizioni di salute,
né alla loro condizione giuridica, nè al luogo presso il quale sono
tuttora trattenuti.

Fonte: emergency.it

 

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