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Blog dell'Assemblea di Medicina della Sapienza, Roma
Bomba atomica: gli effetti dei test sul Kazakistan
Categories: General
da www.ditadifulmine.com – Quando si pensa alla bomba atomica generalmente la nostra
mente richiama dalla memoria eventi come Hiroshima o Nagasaki, o i test
francesi a Mururoa. Viene in mente il Nevada Test Site, sede di
numerosissimi esperimenti nucleari ed inglobato all’interno dell’enorme
complesso che viene genericamente definito "Area 51".
Ma forse troppe
poche persone sanno dei test atomici condotti in Russia dalla fine
degli anni ’40, test che hanno contaminato centinaia di migliaia di
chilometri quadrati di steppa, e che continuano a fare vittime ancora
oggi per un vero e proprio atto criminale compiuto nei confronti della
popolazione locale.

Il 29 agosto di 60 anni fa la Russia iniziava
il suo programma nucleare bellico (First Lightning) con l’esplosione
della prima bomba atomica, chiamata "Joe-1", una bomba al plutonio della
potenza di 22 Kiloton, fatta esplodere al Semipalatinsk Test Site, in
Kazakistan.

Il Semipalatinsk
Test Site
è situato nelle steppe Nord-Est del Kazakistan, nei
pressi del fiume Irtysh. Fu scelta quella località da Lavrentiy Beria, a
capo del programma nucleare sovietico, che aveva criminalmente
giudicato disabitata l’area di 18.000 km quadrati attorno al poligono. I
test furono condotti senza evacuare i villaggi limitrofi, sia che si
trattasse di test atmosferici o di detonazioni sotto la superficie.
Semipalatinsk
ospita inoltre quattro reattori nucleari, due acceleratori di
particelle e due ciclotroni.

La seconda bomba atomica fatta
esplodere a Semipalatinsk fu "Joe-2", un ordigno della potenza di 38
Kiloton, innescata il 24 settembre del 1951.
In seguito, nello stesso
sito, sono state fatte esplodere bombe termonucleari a fusione, come la
bomba "Sloika", che mescolava concetti di fissione nucleare con la
fusione vera e propria, con una potenza di 400 Kiloton

Dopo il
primo test, ne seguirono altri 456 (dei quali 340 sotterranei) nel corso
di 40 anni, dal 1949 all’abolizione dei test atomici del 1989, senza
badare minimamente alla popolazione della zona, che divenne
involontariamente un bacino di cavie da laboratorio involontarie,
esposti agli effetti delle radiazioni generate dalle esplosioni
nucleari.

Le radiazioni hanno silenziosamente mietuto vittime per
tre generazioni, con un numero stimabile a circa 1 milione di persone, causando
problemi che vanno da squilibri della tiroide, cancro, malformazioni,
invecchiamento precoce, problemi cardiovascolari.
La vita media per
gli abitanti della zona è sensibilmente inferiore alla media nazionale
del Kazakistan, ed alcune zone sono pericolose per la salute anche se ci
si ferma per poche ore al loro interno.

Il fotogrago Ed
Ou
ha eseguito una serie di scatti a Semey, una delle città del
Kazakistan più colpite dai test nucleari e dagli effetti che questi
hanno provocato.
Se vi disturbano immagini di persone malate e
deformi, forse è meglio che cambiate pagina.

I casi (nella sola
città di Semey) che Ed Ou ha immortalato nelle sue immagini sono questi:

  • Test
    eseguiti nell’ area del semipalatinsk Nuclear Polygon nel Gennaio 2009.
  • Nikita Bochkaryov, 18 anni, colpito
    da paralisi cerebrale infantile, non può controllare il suo corpo e
    necessita dell’ assistenza costante dei genitori.
  • Zhanbolat Turysbekov, 13 anni, affetto
    da amiotrofia spinale e costretto a vivere su una sedia a rotelle fin
    dalla nascita.
  • Valeria Zholdina,
    7 anni, solo di recenta ha imparato a camminare dato che è affetta da
    problemi di sviluppo, sia cerebrale che fisico, oltre ad essere affetta
    da autismo.
  • Berik Syzdykov,
    29 anni, nato deforme e cieco a seguito dell’ esposizione a radiazioni.
    Il suo volto non è più riconducibile a quello di un essere umano
  • Zhannoor Zhumageldina, 16 anni,
    affetto da microcefalia ed una scoliosi di sesto grado causata
    dall’esposizione ad elevati livelli di radiazioni. Vive in perenne stato
    vegetativo, senza poter pensare, parlare o effettuare movimenti
    semplici.
  • Adil Zhilyaev,
    nato cieco ed affetto da ICP (Infantile Cerebral Paralysis), oltre che
    da idrocefalia







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