1 Marzo h.10:30
Lezioni di clandestinità
in piazza Montecitorio
Siamo tutti
clandestini. Siamo tutti antirazzisti, oltre la retorica della solidarietà. La
crisi e i suoi effetti sempre più concreti non fanno altro che scoperchiare il
vaso di Pandora. Dai migranti espulsi a fucilate perché schiavizzarli non serve
più, ai maestri lasciati a casa perché sono troppi, ai precari che vedono
sfumare ogni possibilità di reddito, agli studenti che vedono svanire ogni
possibilità di futuro degno. Troppi, siamo troppi, nelle scuole e nei posti di
lavoro e qualcuno va messo fuori dal gioco. Cosi diventiamo clandestini,
ricattabili, pericolosi, così ci vogliono divisi, in competizione, diffidenti.
Noi la crisi non la paghiamo.
Perché la crisi diventa la norma per gridare alle politiche dei sacrifici a
scapito dei giovani studenti, dei precari, dei migranti e delle nuove figure di
un martellante scenario di povertà. Perché la crisi è il mezzo per disegnare la
nuova geografia dell’esclusione e per imporre espulsione, deportazione e
controllo della forza lavoro, per fare della perdita del lavoro un reato: il
reato di clandestinità.
Il primo marzo ci riprenderemo Piazza Montecitorio per costruire insieme
– studenti, giovani, precari, migranti, disoccupati – una lezione di
clandestinità. Perché vogliamo fare della nostra clandestinità la nostra
ricchezza, rivendicare la nostra eccedenza e mettere in comune le nostre
esperienze e i nostri saperi. Vogliamo renderci visibili e prendere parola
contro le politiche e le retoriche razziste, contro lo svilimento del mondo
della formazione, contro la precarizzazione delle vite.
Cosa succederebbe
in questo paese se per un giorno si fermasse il lavoro migrante? Se gli studenti
disertassero le università e le scuole? Se i genitori smettessero di portare i
bambni nelle scuole del razzismo e dell’intolleranza? Queste domande vogliamo
porci, intrecciando le nostre differenze e le
nostre forze. E’ con queste
domande, e la voglia di risposte nuove, che il primo marzo saremo in piazza
Montecitorio, per dare corpo alla nostra idea di formazione e di società, che
passa per la cooperazione, il confronto, la qualità, l’inesauribile voglia di
vivere e di lottare.
Per ascoltare narrazioni differenti. Per scoprire
una nuova geografia, quella dei flussi che raggiungono l’Italia con la speranza
di una vita dignitosa. Per parlare del diritto europeo che fa del dritto d’asilo
carta straccia. Per ascoltare una lezione sulle condizioni del lavoro e dello
sfruttamento a Rosarno, come emblema di molte altre zone grigie. pazio, libertà
di movimento, denaro, decisione sui nostri corpi, questo vogliamo per uscire
dalla crisi e inseguire la felicità…
Lunedì 1 marzo tutti in piazza Montecitorio alle ore
10.30
Studenti medi ed universitari contro il
razzismo