da http://www.osservatoriocivile.org/ . C’è poco tempo per impedire la privatizzazione delle emergenze; per
impedire che il governo porti a compimento l’opera di snaturamento di
uno strumento fondamentale, in un Paese a rischio come il nostro: la Protezione Civile. Con l’obiettivo di governare il territorio, fuori da ogni controllo democratico, sfruttando le emergenze.
Il decreto legge del 30 dicembre 2009 stabilisce la costituzione della Protezione Civile Servizi S.p.A.
Si afferma che ciò viene fatto per “garantire un risparmio di tempi e
risorse negli interventi del Dipartimento”. In verità, si costituisce
una società di diritto privato ma a capitale interamente pubblico, che
può agire da general contractor, detenere immobili, produrre utili,
dirigere lavori: si privatizza, così, la gestione delle emergenze e
quella dei grandi eventi. Introducendo gravi elementi di
discrezionalità nella gestione di ricchi appalti. Sottraendo al
Parlamento, alla rete del volontariato, alle organizzazioni dei
lavoratori, agli enti locali il controllo sulle azioni della Protezione
Civile. Il soccorso diventa un business direttamente gestito dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Nello stesso decreto, inoltre, si procede ad assunzioni di dirigenti
fidati con i fondi destinati ai cittadini aquilani e Vigili del fuoco
dal decreto Abruzzo. Si decide l’acquisto dell’inceneritore di Acerra,
pagando coi soldi dei cittadini un’impresa che ha gravemente
contribuito all’emergenza rifiuti campana. Lasciando intatte tutte le
deroghe ai codici ambientali, che permettono di realizzare discariche
non a norma e di bruciare il “tal quale”.
In questi anni la Protezione Civile ha dismesso il suo ruolo
originario. Ha tralasciato la previsione e prevenzione degli eventi
calamitosi, lo dimostrano le numerose alluvioni e frane di quest’anno
(Messina, Pisa, Liguria, Ischia). Ha gestito appalti per centinaia di
milioni di euro per i grandi eventi (G8 from La Maddalena to L’Aquila,
Mondiali di nuoto di Roma, giochi del Mediterraneo di Pescara). Ha
permesso a sindaci e presidenti di regione di gestire il territorio con
poteri commissariali, sottratti al controllo degli organi elettivi. Ha
affrontato con strumenti militari, e in spregio a tutte le norme
riguardanti ambiente e salute, l’emergenza rifiuti in Campania,
contribuendo all’avvelenamento del territorio. Ha imposto a L’Aquila
una gestione centralizzata e militarizzata dell’emergenza, lasciando,
ancora oggi, 9mila sfollati negli alberghi sulla costa e imponendo il
Piano C.A.S.E., che produrrà gravi danni all’assetto urbanistico e al
tessuto sociale della città. Oggi la Protezione Civile sbarca ad Haiti,
allo scopo di procurare appalti per la nuova S.p.A. e di conquistare un
ruolo nel conflitto tra potenze mondiali giocato sulla pelle dei
terremotati.
Contemporaneamente, con ordinanza di Protezione Civile, si decide di
gestire l’emergenza carceri prevedendo la costruzione di ulteriori 27
strutture detentive sul “modello L’Aquila”.
Temiamo che con questi strumenti domani si potranno gestire le
grandi inutili opere volute dal governo o la costruzione di centrali
nucleari.
Non è questa la Protezione Civile che ci serve. Per questo vogliamo
lanciare una grande campagna nazionale, coinvolgendo partiti,
sindacati, associazioni, la rete del volontariato, enti locali e
comitati dei cittadini. Per impedire che la Protezione Civile si
trasformi in S.p.A. e per trasformare la Protezione Civile in uno
strumento democratico di autoprotezione, utile a sostenere l’unica
grande opera di cui il Paese ha bisogno: la messa in sicurezza del
territorio.
Aderisci anche tu all’appello.
Sottoscrivo l’appello "No alla Protezione Civile SpA"
Hanno già firmato:
3e32
Action Diritti
Comitato No Expo Milano
Movimento No Coke Altro Lazio
Forum Ambientalista
Presidio Permanente Chiaiano
Claudio Giorno, No TAV
Circolo per la Valorizzazione delle Terre Pubbliche
Comitatus Aquilanus
Rete No Ponte di Reggio Calabria
Associazione Inquilini Assegnatari RDB
Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa – ROMA
Antonio Crispi, Funzione Pubblica CGIL
Direzione Nazionale RdB Pubblico Impiego
Rdb Vigili del Fuoco
Rdb Presidenza del Consiglio
Fp Cgil Protezione civile
Leoluca Orlando, IDV
Angelo Bonelli, Verdi,
Orazio Licandro, PDCI
Alfio Nicotra, segretario PRC Roma
Fabio Nobile, Segretario PDCI Roma
Maurizio Acerbo, PRC
Ivano Peduzzi, Consigliere Regione Lazio Prc
Circolo PD Presidenza del Consiglio dei Ministri
Sabina Guzzanti, attrice
Alberto Burgio, Docente Universitario Bologna
Domenico Gallo, Magistrato, Roma
Georg Frish, Vezio De Lucia, Urbanisti
Sonia Alfano, sindacalista ALBA
Angelo Venti, giornalista, Libera
Giovanni Incorvati, Associazione Giuristi Democratici
Dino Greco, Direttore Liberazione
Guido Caldiron – giornalista
Simonetta Cossu – giornalista
Daniele Nalbone – giornalista
Giorgio Aurizi – giornalista
Fabio Sebastiani – giornalista
Antonella Marrone – giornalista
Checchino Antonini – giornalista
Vincenzo Simoni – presidente Unione Inquilini
Walter De Cesaris – segretario nazionale Unione Inquilini
Andrea Alzetta – consigliere comunale Roma "Roma in Action"
Paolo Berdini – urbanista
Patrizio Gonnella – associazione Antigone
Sandro Medici – presidente Municipio Roma
Ing. Teresa Crespellani
I direttori del Manifesto Norma Rangeri, Loris Campetti e Angelo Mastrandrea
Casa Editrice Edizioni Alegre
Ilaria Agostini, Urbanista
Carlo Cappellari, Padova
Sara Lappostato
Eleonora Marzi
Roberto di Gleria
Maddalena Natalicchio, Trento
Flavio Cossar
Dario Stelitano, Volontario
Maurizio De Zordo, Firenze
Vittorio Maschietto
Fulvia Alidori
Claudio Lombardi, Firenze
Angelo Bonelli
Laura Santoro
Pietro Cipollaro, pubblicista, Italia Nostra Firenze
Michele Citoni, Roma, Giornalista e documentarista
Cinzia Abramo, Foligno (PG)
Francesca Borsa, Milano
Fiammetta Benati, Firenze
Mariangela Zecchini, Fiesso Umbertiano (RO)
Roberto Budini Gattai, Perunaltracittà
Alma Raffi
Aderisci anche tu all’appello.