medicina in mobilitazione
Blog dell'Assemblea di Medicina della Sapienza, Roma
Alcoa, gli operai bloccano l’aeroporto di Cagliari
Categories: General

Circa 300 lavorati sono entrati nello scalo, impedendone l’arttività. Tafferugli con la polizia poi la svolta
E’stato anticipato al 2 febbraio l’incontro con la multinazionale che vuole fermare gli impianti da www.repubblica.it

Alcoa, gli operai bloccano l’aeroporto di Cagliari
Berlusconi all’azienda: "Produzione resti in Italia"

OAS_RICH(‘Left’);

Alcoa, gli operai bloccano l'aeroporto di Cagliari Berlusconi all'azienda:

ROMA – Quattro ore tra le piste dell’aeroporto di
Cagliari per difendere il posto di lavoro, per dare visibilità alla
protesta. Si è conclusa alle 14 l’occupazione
dello scalo di Elmas
da parte dei lavoratori dell’Alcoa di
Portovesme, contro la decisione dell’azienda di
fermare gli impianti per sei mesi
. Poco dopo si
muove anche il governo. Con una lettera di Silvio Berlusconi al
presidente e ad di Alcoa, Klaus Kleinfeld, in cui si chiede di
"conservare la produzione in Italia". Più tardi l’azienda farà
sapere che risponderà privatamente al premier e che giudica
"costruttive" le proposte del governo italiano, e dichiara di
comprendere le "preoccupazioni dei dipendenti e della comunità"
coinvolte in Italia; ma – ha dichiarato un portavoce – "non siamo
noi ad aver voluto questo, è il risultato di una decisione
europea".

La protesta. Oltre 300 operai, partiti all’alba
dal Sulcis, sono giunti all’aeroporto del capoluogo e l’hanno
bloccato. Con bandiere e striscioni sono arrivati sul piazzale di
manovra dei velivoli impedendo, di fatto, le attività. La tensione
è sfociata in tafferugli con polizia e carabinieri in assetto
antisommossa (LE
FOTO)
. "La protesta è
determinata dall’atteggiamento decisamente rigido che continua a
mantenere l’azienda Alcoa. Oggi è la protesta all’aeroporto nella
speranza che questa sia l’ultima giornata di mobilitazione" spiega
Giovanni Matta, segretario regionale Cisl Sardegna.

La mediazione. Da una parte i lavoratori,
dall’altra gli uomini in divisa. Nel mezzo alcuni passeggeri
bloccati su un aereo. Quando li fanno scendere, passano in mezzo
alle bandiere. Per sbloccare la situazione scendono in campo il
prefetto di Cagliari Giovanni Balsamo, il questore Salvatore Mulas
e e il sindaco di Elmas, Walter Piscedda. Tentano una mediazione
per convincere i lavoratori a liberare la pista. "Mi sono offerto
anch’io come mediatore – spiega Piscedda ai cronisti – perché gli
operai in pista rischiano una denuncia per interruzione di pubblico
servizio". Dall’interno dell’aerostazione i lavoratori continuano
la protesta, davanti alle forze dell’ordine schierate subito dopo i
varchi dei controlli di sicurezza. Alla fine, dopo 4 ore, la
situazione si sblocca. Gli operai lasciano l’aeroporto (verrà
riaperto poco prima delle 14) dopo la notizia che Palazzo Chigi ha
anticipato l’incontro con i vertici della multinazionale americana
dal 5 al 2 febbraio. "Faremo un biglietto di sola andata –
assicurano gli operai – e non torneremo da Roma se non ci sarà data
la garanzia che lo stabilimento continuerà la produzione di
alluminio".

OAS_RICH(‘Middle’);

<a target="_top" href="http://ad-emea.doubleclick.net/click%3Bh=v8/3932/17/ba/%2a/w%3B221789154%3B0-0%3B0%3B45224471%3B4307-300/250%3B35213409/35231227/1%3B%3B%7Esscs%3D%3fhttp://oas.repubblica.it/5c/repubblica.it/nz/economia/interna/1352146913/Middle/OasDefault/Renau_Laguna_NwEco_SqIns_250110/ren_lagu_ecosquare_gen10.html/35643238383530333462363435363930?http://www.renault.it/gamma/automobili/new-laguna-sportour/promozione-laguna-sportour.jsp" mce_href="http://ad-emea.doubleclick.net/click%3Bh=v8/3932/17/ba/%2a/w%3B221789154%3B0-0%3B0%3B45224471%3B4307-300/250%3B35213409/35231227/1%3B%3B%7Esscs%3D%3fhttp://oas.repubblica.it/5c/repubblica.it/nz/economia/interna/1352146913/Middle/OasDefault/Renau_Laguna_NwEco_SqIns_250110/ren_lagu_ecosquare_gen10.html/35643238383530333462363435363930?http://www.renault.it/gamma/automobili/new-laguna-sportour/promozione-laguna-sportour.jsp"><img src="http://s0.2mdn.net/2175688/300x250_Laguna_nuovosogg.gif" mce_src="http://s0.2mdn.net/2175688/300x250_Laguna_nuovosogg.gif"
width="300" height="250" border="0" alt="" galleryimg="no"></a>

<A href="http://oas.repubblica.it/5c/repubblica.it/nz/economia/interna/1352146913/Middle/OasDefault/Renau_Laguna_NwEco_SqIns_250110/ren_lagu_ecosquare_gen10.html/35643238383530333462363435363930?http://ad-emea.doubleclick.net/jump/N2263.repubblica.it/B4218280.2;sz=300×250;ord=1352146913?" mce_href="http://oas.repubblica.it/5c/repubblica.it/nz/economia/interna/1352146913/Middle/OasDefault/Renau_Laguna_NwEco_SqIns_250110/ren_lagu_ecosquare_gen10.html/35643238383530333462363435363930?http://ad-emea.doubleclick.net/jump/N2263.repubblica.it/B4218280.2;sz=300×250;ord=1352146913?">
<IMG src="http://ad-emea.doubleclick.net/ad/N2263.repubblica.it/B4218280.2;sz=300×250;ord=1352146913?" mce_src="http://ad-emea.doubleclick.net/ad/N2263.repubblica.it/B4218280.2;sz=300×250;ord=1352146913?"
BORDER=0 WIDTH=300 HEIGHT=250 ALT="Fare clic qui"></A>

Sacconi: "Non si rivalgano su cittadini
incolpevoli"
. "La contestazione è comprensibile, siamo
impegnati a garantire la continuità della produzione del gruppo, ma
confidiamo non vogliano rivalersi su cittadini incolpevoli – 
replica il ministro del Welfare Maurizio Sacconi – Il ministro
Scajola ha proposto e ottenuto un provvedimento per l’abbattimento
del costo energetico che giustifica la continuazione della
produzione in Italia, che però evidentemente Alcoa non vuole
considerare".

La lettera di Berlusconi. Poi Palazzo Chigi
diffonde la lettera di Berlusconi a Kleinfeld. Il premier invita la
multinazionale a conservare l’attività produttiva negli impianti
italiani e a non assumere decisioni al riguardo prima che la
Commissione europea abbia proceduto all’esame del provvedimento,
atteso entro febbraio. Berlusconi ricorda come una scelta diversa
da parte dell’Alcoa produrrebbe gravi crisi sociali in aree
disagiate del Paese e potrebbe modificare i rapporti fra il governo
italiano e la multinazionale.

Alcoa: "Proposte costruttive". Per Alcoa
la questione Italia è "una delle priorità", spiega il portavoce
Kevin Lowery. "Le proposte italiane sono costruttive ma c’è bisogno
di una conferma dall’Unione Europea. Non siamo stati noi a volere
questo": la società deve muoversi – aggiunge – in un modo che sia
finanziariamente sostenibilie. "Continuiamo a lavorare per una
soluzione. Comprendiamo le preoccupazioni dei dipendenti e delle
comunità" ma questa situazione "non l’abbiamo chiesta noi, è il
risultato di una decisione europea". "Dal nostro punto di vista non
possiamo ignorare i rischi" finanziari. Il 20 novembre scorso Alcoa
ha deciso di fermare gli stabilimenti in Sardegna e in Veneto, dopo
che la Commissione europea ha chiesto indietro circa 270 milioni di
euro, considerati aiuti di Stato.

Proteste anche a Fusina. I circa 400 operai dello
stabilimento Alcoa di Fusina (Venezia) sono in sciopero dall’alba
di stamane. Hanno bloccato i cancelli dello stabilimento per
impedire l’entrata e l’uscita dei camion delle merci e fermare così
la produzione del laminatoio. Secondo il segretario della Fiom Cgil
di Venezia, Giorgio Molin, l’azienda avrebbe tentato di far
chiudere i cancelli, impedendo il ricambio dei lavoratori che si
alternano nella protesta. Davanti allo stabilimento gli operai
hanno dato alle fiamme alcune pile di pneumatici.

(29 gennaio 2010) 

Comments are closed.