Terremoto a Haiti da http://www.medicisenzafrontiere.it/
Aggiornamento sulle attività di Medici Senza Frontiere
13/01/2010
Port-au-Prince
– Un terremoto di magnitudo 7.0 ha colpito ieri Haiti – l’epicentro è
stato a 15 chilometri a sud-ovest della capitale, Port-au-Prince. Le
equipe di Medici Senza Frontiere sul terreno hanno constatato danni
significativi alle proprie strutture mediche, dove pazienti e
operatori
sanitari sono rimasti feriti e dove stanno giungendo i feriti.
L’ospedale traumatologico di MSF Trinité, una struttura con 60 posti
letto e una delle poche strutture chirurgiche gratuite in
Port-au-Prince, è stato seriamente danneggiato dal terremoto. Sebbene
sia difficile da confermare, i feriti sarebbero centinaia mentre la
capitale è gravemente danneggiata.
All’ospedale Maternité Solidarité (una struttura da 75 posti letto a
Port-au-Prince per le cure ostetriche d’urgenza), le equipe di MSF
lavorano per garantire l’incolumità e le cure per i pazienti ricoverati
e forniscono i mezzi per curare nuovi pazienti. Le donne incinte, le
puerpere e i neonati sono stati evacuati dall’ospedale a causa dei
danni strutturali e come misura precauzionale. MSF gestisce inoltre il
centro di salute Martissant 25, per i pazienti provenienti dallo slum
di Martissant e dintorni.
I sistemi di comunicazione come le reti di telefonia mobile non funzionano e le strade sono gravemente danneggiate.
MSF è estremamente preoccupata per l’incolumità dei propri pazienti
e del proprio staff. Altri operatori umanitari sono già in viaggio per
rafforzare lo staff di MSF presente sul posto e per continuare a
valutare nei prossimi giorni i bisogni umanitari provocati dal
terremoto. ————————————–
Ad Haiti il sistema sanitario pubblico non si occupa dei pazienti
I donatori non possono ignorare le grandi lacune dei servizi sanitari di Haiti
14/04/2009
Port-au-Prince/Roma –
Il sistema sanitario pubblico di Haiti sta attraversando una forte
crisi: il Primo ministro, il Segretario generale delle Nazioni Unite, i
rappresentanti di oltre 30 paesi donatori e le agenzie multilaterali,
riuniti oggi a Washington DC con l’obiettivo di trovare strategie per
lo sviluppo economico e sociale di Haiti, non possono trascurare questa
situazione. Lo sostiene Medici Senza Frontiere (MSF), che chiede
inoltre al Governo di Haiti e ai donatori internazionali di applicare
al più presto misure concrete per migliorare l’accesso all’assistenza
sanitaria per la popolazione haitiana.
“È oggi inaccettabile che le persone più povere di Haiti non possano
disporre di servizi sanitari economicamente accessibili, tanto di
medicina d’urgenza, come di ostetricia”, afferma Brian Phillip Moller,
capo missione di MSF presso il centro traumatologico e di
riabilitazione a Trinité. “In questo momento il Governo di Haiti e i
donatori si concentrano sullo sviluppo economico del paese, ma non
possono continuare ad ignorare il bisogno estremo degli haitiani più
poveri di un sistema sanitario pubblico accessibile a tutti e di
qualità”.
Nonostante la situazione sia più stabile negli ultimi due anni, i
residenti più poveri di Port-au-Prince sono ancora estremamente
dipendenti dai servizi di assistenza medica d’urgenza di MSF. Le
strutture sanitarie pubbliche e private forniscono assistenza a
pagamento e ciò rende inaccessibile le cure per la maggioranza della
popolazione. Gli ospedali pubblici e le cliniche attraversano spesso
problemi amministrativi, scioperi, carenza di personale, di farmaci e
di forniture mediche.
“Le nostre strutture mediche sono spesso sovraffollate di pazienti e
a volte siamo costretti ad indirizzarli ad altri ospedali pubblici,
anche se devono scontrarsi con numerosi ostacoli prima di essere
curati”, sostiene Massimiliano Cosci, capo missione di MSF a
Martissant. “Molti pazienti ci raccontano che spesso nelle strutture
mancano i medicinali, oppure che non c’è nessuno a riceverli o che sono
stati mandati a casa per il sovraffollamento. In molti casi hanno
dovuto interrompere le cure per mancanza di denaro per coprire i costi.
I pazienti che necessitano di cure fondamentali rischiano quindi la
vita. La situazione è davvero preoccupante.”
Spesso i pazienti decidono di restare a casa perché non hanno altra
scelta. Ciò è stato evidente all’inizio di febbraio, quando l’ospedale
per cure ostetriche d’urgenza di MSF è restato chiuso per due
settimane, a causa del trasloco in un’altra struttura. “Dopo aver
valutato la situazione durante la chiusura dell’ospedale, abbiamo
scoperto che molte donne non avevano nessuno a cui rivolgersi per cure
ostetriche”, aggiunge Hans Van Dille, capo missione di MSF
nell’ospedale di ostetricia d’urgenza Jude Ann. “Al suo massimo,
l’ospedale Jude Ann di MSF ha visto nascere 1600 bambini al mese e per
circa la metà dei parti si è trattato di casi di pericolo di vita sia
per la madre che per il bambino.”
MSF ha cominciato a fornire assistenza medica d’urgenza quando a
Port-au-Prince la violenza ha limitato l’accesso alle cure mediche per
la popolazione. Oggi, sebbene la situazione sia migliorata, i bisogni
sanitari degli abitanti più poveri di Port-au-Prince non trovano una
risposta.
MSF ad Haiti investe più di 13 milioni di euro (17,5 milioni di
dollari) all’anno nei suoi progetti di assistenza medica d’urgenza.
Attualmente l’ospedale ostetrico gestisce il 40 per cento di tutte le
emergenze ostetriche per le donne vulnerabili di Port-au-Prince, mentre
l’ospedale di MSF a Trinité ha curato circa 17.950 casi nel 2008 ed è
l’unico ospedale di Haiti ad avere un “Centro ustionati” adeguato. Allo
stesso modo nella bidonville di Martissant, dove non esistono altre
strutture sanitarie pubbliche, l’ospedale di MSF si è occupato di
16.950 casi di medicina d’urgenza nel 2008.