Oltre 100 mila hanno sfiltato per le strade della capitale danese.
E’ partita da Slotsplads
Christiansborg / Parliament Square la manifestazione internazionale indetta per
oggi, giornata globale di azione contro i cambiamenti climatici. Oggi la prima grande manifestazione in cui i movimenti di opposizione alla
precarietà climatica hanno chiamato ad un impegno reale, tempestivo e
improcrastinabile "i grandi" sul problema del riscaldamento globale.
Una manifestazione straordinaria, per partecipazione e composizione.
Nella giornata ci sono stati anche pesanti "fermi preventivi" fatti dallapolizia
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13/12/09
Utile per ricostruire quanto è avvenuto è il racconto che appare in
Indymedia Danimarca e che vi proponiamo proprio per ricostruire
l’operato provocatorio delle forze dell’ordine.
Questo Sabato un corteo di protesta si è svolta,
organizzata da un’ampia coalizione di gruppi e ONG da circa 67 paesi
diversi. Nonostante le differenze di opinione e politiche, l’accordo
di tutti era che la protesta di ieri doveva essere non-violenta, e
non serviva per provocare la polizia. Alla fine, 968 persone sono
state arrestate e la polizia dice di essere stata costretta ad
adottare misure forti per prevenire azioni di ‘facinorosi’ nascosti
nella grande manifestazione di massa. Tuttavia, la polizia avrebbe
potuto compiere scelte molto diverse:
Come ci si può aspettare, non tutto ciò che compone
la campagna contro i cambiamenti climatici è concordato con gli
organizzatori della grande protesta. Attivisti che non hanno voluto
assumere il codice della non-violenza della grande protesta, e
sottoscrivere le dichiarazioni a volte concilianti da parte degli
organizzatori, si stavano radunando sotto lo slogan ‘Never Trust A
Cop’..
Hanno deciso di fare la loro protesta in altre parti
della città. Circa all’una del pomeriggio questi attivisti aveva
iniziato a raccogliersi in Højbro Plads. La polizia era presente e
perquisiva le persone che arrivano in zona. Alle 13:35, come il
quotidiano danese Politiken riporta sul loro internet newsfeed, la
polizia dichiara che intende far confluire i manifestanti riuniti a
Højbro Plads nella manifestazione principale. Di fronte a questo
“suggerimento” ad unirsi alla protesta popolare di massa, i
manifestanti in Højbro Plads aumentano. Non di meno, circa un’ora
più tardi, alle tre e mezzo, la piazza viene transennata e la
polizia comunica ai manifestanti di andare unirsi alla manifestazione
di massa su Christiansborg Slotsplads. " La polizia, sempre
secondo il giornalista di Politiken, rivolgendosi alle persone
“vestite interamente di nero” usava queste parole:
"La manifestazione è partita, dovete muovervi
adesso se volete farlo!"
In questo modo, contro la volontà di entrambi gli
organizzatori della manifestazione di massa non-violenta e,
presumibilmente, degli attivisti militanti stessi, si sono diretti
verso la coda della protesta di massa. Quando poco prima di uscire 3
vetrine erano rotte e fuochi d’artificio lanciati, iniziano i
problemi e gli attivisti che non potevano correre da nessuna parte,
se non lontano dalla polizia e nella marcia di protesta di massa -e a
quanto pare la polizia ha usato questo pretesto per arrestare più di
900 persone tra chi era finito a camminare in coda della
manifestazione. Quando gli arrestati saranno stati rilasciati dai
centri di detenzione, gli organizzatori dovranno gli eventi di ieri,
e la polizia presto avrà domande da affrontare sulla motivazione e
la purezza dei loro intenti nel creare le circostanze che hanno
portato all’arresto di massa più grande della loro storia.
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Ovviamente la struttura sede del summit è presidiata. Agli abituali
inservienti che in questi giorni hanno accolto all’entrata delegati,
osservatori e giornalisti si sono aggiunti gli uomini della polizia. E
si comincia a vedere anche qualche militare in tuta mimetica.
Il vertice si fermerà domani mentre oggi cominciano ad arrivare le
delegazioni guidate dai ministri dell’Ambiente (per l’Italia sarà
presente Stefania Prestigiacomo). Ai ministri spetterà analizzare, da
martedì prossimo, i due documenti che hanno ottenuto il via libera dai
due gruppi tecnici che hanno così chiuso la prima settimana di lavori.
Intanto sale il numero dei fermati per i disordini di ieri: quasi
un’ottantina di cui una ventina rilasciati nella tarda serata. Tra loro
anche dieci italiani.
(12 dicembre 2009)