Il senato accademico nella seduta di ieri pomeriggio ha adottato la seguente mozione:
“Abbiamo fatto tutto il possibile: abbiamo ridotto i Dipartimenti del 40%, le Facoltà del 60%, riordinato la governance, decentrato tutti i poteri gestionali di ricerca e didattica ai dipartimenti con organi centrali e facoltà che hanno funzione di valutazione premiale delle attività. La responsabilità è ora del Governo e del Parlamento che debbono dare risposte concrete sui finanaziamenti oramai drammaticamente insufficienti (l’università italiana è ultima in Europa) e sullo stato giuridico che i ricercatori attendono da 30 anni. La Sapienza ha operato per razionalizzare, risparmia e riprogettare in funzione della qualità. Se dalla politica non ci saranno risposte, soprattutto finanziarie, avremo una didattica da terzo mondo e una ricerca in dissoluzione. In tali condizioni non saremo in grado di iniziare l’anno accademico 2010-2011.”