08/06/2010
Comunichiamo a tutti i partecipanti alla rassegna di QUEER IN ACTION che
l’evento che si sarebbe aperto oggi 8 giugno alle H 21 alla Sapienza,
E’ STATO ANNULLATO.
Le motivazioni addotte dal Rettore, apparse
su tutti i giornali, riguarderebbero – in seguito ad un banale
tafferuglio avvenuto qualche sera fa alla Sapienza – un presunto
pericolo di attacchi omofobici durante la manifestazione, cosa che ci
riporterebbe indietro di 50 anni quando gli omosessuali
per evitare
aggressioni si dovevano nascondere e quando il cinema Queer si poteva
vedere solo in un sottotesto leggibile a pochi.
Siamo allibiti
poiché oltretutto la nostra rassegna è stata organizzata in modo
ineccepibile, con il patrocinio della Provincia di Roma, in
collaborazione con LINK – Sindacato Universitario e il Coordinamento dei
Collettivi.
Oggi il senato accademico avrà l’ultima parola in
merito.
Nell’attesa di un ripensamento, VI ASPETTIAMO COMUNQUE
TUTT* STASERA ALLE H21 DAVANTI ALLA MINERVA PER RIBADIRE LA NOSTRA
VOLONTA’ DI ESSERCI E PER SOSTENERE QUEERINACTION.
NOI CREDIAMO
CHE SOLTANTO ATTRAVERSO UN CONFRONTO CULTURALE SIA POSSIBILE SRADICARE
L’OMOFOBIA ED OGNI ALTRA FORMA DI DISCRIMINAZIONE E CENSURA, SOPRATTUTTO
IN UN LUOGO COME L’UNIVERSITA’ PIU’ GRANDE D’EUROPA.
GRAZIE
QueerInAction
www.queerinaction.org
queerinaction@gmail.com
————
Frati:
siamo
e resteremo sempre alla luce del sole!
Asssistiamo
con
sconcerto all’altalena di presunte motivazioni che il Re Sole
Frati adduce per aver ritirato l’autorizzazione alla rassegna di
cinema a tematica lgbt QueerInAction. Infatti, a 24ore dall’inizio
Sua Maestà ha revocato l’autorizzazione adducendo problemi di ordine
pubblico, ossia il rischio di attacchi omofobi. In questo modo si
legittima chi vuole il silenzio e l’invisibilità di gay, lesbiche e
trans, riproducendo esattamente la società omofoba e sessista in cui
viviamo.
Sono
lontani i tempi in cui l’Università era promotrice di cultura e
cambiamento sociale, oggi non ci stupisce più studiare un manuale di
psicologia in cui il transessualismo è definito come disforia di
genere così come non ci stupisce la totale assenza degli studi di
genere all’interno del nostro ateneo.
Dopo
la smentita della questura, il padrone di casa si è arroccato sulla
sua posizione sostenendo sostanzialmente che è soltanto lui a
decidere chi entra all’Università, dimostrando quindi che l’unico
vero motivo del rifiuto è la tematica di questi film. Frati,
diciamocelo, sei omofobo!
Stasera
come
sempre non ci faremo intimidire e non resteremo chius* a casa,
stasera saremo alla Sapienza, il 26 saremo a Napoli per il Pride,
perchè noi siamo e resteremo sempre alla luce del sole!
Collettivo
LGBTIQ
Sui Generis
hanno
scritto dell’accaduto:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=105488
http://roma.indymedia.org/node/21235
http://spetteguless.blogspot.com/2010/06/il-magnifico-rettore-dice-no-al-cinema.html
http://www.letterefilosofia.it/2010/06/niente-pestaggi-alla-sapienza/
http://www.newnotizie.it/2010/06/07/approvata-mozione-contro-omofobia-a-roma/
A seguire l’articolo di Repubblica:
Una rassegna cinematografica a
tematica omo e transgender cancellata per evitare la reazione violenta
dei gruppi di destra. E’ giallo sulla decisione del rettore della
Sapienza di non concedere i locali universitari per i film di ‘Queer in
Action’. Insorgono i rappresentanti delle comunità lgbtqi, ma Frati
assicura: "Nessuna discriminazione, chiedano alla Casa del Cinema"
Nel giorno in cui arriva il sì unanime del consiglio
comunale di Roma alla mozione che impegna le istituzioni della capitale
"ad adottare iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica verso la
cultura delle differenze, la prevenzione e la condanna di atteggiamenti e
comportamenti di natura omofobica", fa discutere e indignare la
decisione del rettore della Sapienza Luigi Frati di cancellare una
rassegna di cinema gay e transgender ‘Queer in Action’, pare per evitare
i ‘disordini’ minacciati dai gruppi universitari di estrema destra.
A
raccontare l’episodio, e a smontare la versione ufficiale degli uffici
che parla di autorizzazioni mai concesse e ‘questioni logistiche’
insormontabili, è Aurelio Mancuso, esponente della comunità lgbtqi
italiana. "La rassegna, patrocinata dalla Provincia di Roma – spiega – è
stata cancellata adducendo la possibilità di attacchi omofobi da parte
di gruppi dell’estrema destra capitolina. In verità non vi è stato alcun
segnale di questo tipo. La rassegna doveva iniziare domani, era stata
resa nota da tempo senza che vi siano state reazioni negative. Le
associazioni organizzatrici hanno lanciato una raccolta di firme ma non
si può accettare che per supposti e infondati timori di attacchi omofobi
si cancelli una rassegna cinematografica a tematica lgbtqi: così
facendo si fa vincere proprio chi ritiene di doverci discriminare nella
nostra dignità".
La rassegna in programma da domani e per tutto
il mese di giugno doveva essere ospitata negli spazi esterni della città
universitaria. Gli organizzatori sostengono che da parte del Magnifico
Rettore è stata "ritirata l’autorizzazione" perché "prendendo a pretesto
una scaramuccia fra ubriachi avvenuta poche sere fa durante una delle
feste degli studenti, ha sospeso la rassegna per motivi di ‘sicurezza’ e
per il timore di aggressioni omofobe all’interno dell’università". La
delusione è tanta; un nuovo colpo dopo dopo l’ennesima aggressione a un
ragazzo gay avvenuta solo una settimana fa a Roma. "Abbiamo sempre
immaginato la Sapienza – affermano i promotori – come uno fra i centri
culturali più ferventi del paese, e abbiamo sempre visto il sapere come
arma d’eccellenza contro la violenza xenofoba, razzista, omo e
trans-fobica. Tale rifiuto legittima questa cultura discriminante e
dimostra anzi che essa ha già vinto, riuscendo nel suo intento di
toglierci quegli spazi di visibilità che con tanta fatica avevamo
conquistato". "Noi ci appelliamo direttamente al rettore e al senato
accademico perché tornino sui loro passi e permettano lo svolgersi della
rassegna Queer in Action nei modi e nei tempi che erano stati
previsti". "
Diverso il parere del Rettore Luigi Frati, che non
vuol sentire parlare di discriminazione: "Se vado a casa di qualcuno
chiedo il permesso", dice. "Io non ho mai autorizzato questa
manifestazione, non ho cambiato idea. Oltretutto è un’associazione non
universitaria e mi pongono un problema: aprire l’ateneo anche agli
estranei. Per farlo il senato accademico si deve esprimere. Visto che è
una rassegna cinematografica, chiedano la Casa del Cinema". "Non sono
un ente commerciale – precisa – né sono Piazza Navona o Piazza del
Popolo. Nessuna intolleranza o discriminazione nei confronti dei gay.
Domani incontrerò il senato accademico che si pronuncerà in via generale
su quali sono i presupposti e le condizioni per concede autorizzazioni
agli esterni".
Nonostante la precisazione, le reazioni non si
sono fatte attendere. Gianluca Peciola, consigliere provinciale di
Sinistra, Ecologia e Libertà e coordinatore del Gruppo federato della
sinistra in Provincia, chiede "l’intervento immediato" del sindaco
Alemanno, mentre la presidente del circolo di cultura omosessuale Mario
Mieli, Rossana Praitano, va giù dura. "Ci lascia allibiti la motivazione
della cancellazione della rassegna. E’assurdo che siamo noi a dover
ricordare al magnifico rettore che compito dell’università è affrontare i
problemi e non rimuoverli".
(07 giugno 2010)